Tradizione, Passione e Lavoro

Da dove siamo partiti

Iniziò tutto come una "Tradizione"

Dovete sapere che a Modena c'è la tradizione che quando nasce una figlia femmina, il padre avvii una batteria di aceto perchè, dopo 20/25 anni la batteria inizia a produrre la qualità massima di "Balsamico" e dopo 20/25 figlia era pronta per sposare ed essere accolta a casa del marito. Era a tutti gli effetti una dote. Non Avveniva con i figli maschi perchè il figlio, una volta sposato, sarfebbe rimasto nella casa paterna e avrebbe potuto usufrire delle batterie famigliari. Mio nonno Giorgio aveva 5 figli, 3 femmine e 2 maschi; sentiva molto questa tradizione e voleva essere sicuro che proseguisse lungo l'albero genealogico allora avviò le batterie sia per le 3 figlie femmine che per i 2 maschi. In realtà pensava, o sperava, che ogni figlio/a gli desse a sua volta 5 nipoti ciascuno, quindi decise di avviare 25 batteria per gli ipotetici 25 nipoti; oggi diremmo un incentivo alla procreazione dato che ha realizzato questo progetto quando i suoi figli erano ancora adolescenti.

La "Tradizione" si trasforma in "Grande passione"

Mio nonno Giorgio si trovò quindi a gestire oltre 300 barile e, mentre con poche botti era facile ricordarsi le peculiarità si ogni singola botte, era molto difficile, se non impossibile, ricordarsi queste informazioni. Allora decide si trovare dei parametri che lo aiutassero nella gestione. Essendo Ingegnere Chimico decise di utilizzare il grado zuccherino brix e l'acidità totale, come parametri che lo aiutassero per la corretta gestione.

Questa soluzione portò ottimi risultati e i famigliari stretti gli chiesero una mano per la gestione delle loro batterie. Inizio allora, con mio padre Mario, ad aiutare e gestire le batterie dei famigliare che ne avevano bisogno.

Gli anni successivi furoni gli amici ad avere bisogno di consulenze e si allargò ulteriormente il numero di famiglie che mio nonno e mio padre aiutavano annualmente.

La "Grande passione" diventa "Grande passione remunerativa"

Nei primi anni '80 a Modena iniziò ad esserci del turismo, anche gastronomico; le persone volevano assaggiare il prodotto e lo volevano acquistare. Fu allora che alcune famiglie modenesi si misero assieme, si diedero delle regola circa la produzione e crearono quello che oggi si chiamo "Consorzio produttori Antiche Acetaie". Fu in questo momento che iniziò ufficialmente la commercializzazione dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P.

Negli anni '80 continuò a crescere il passaparola legato alla gestione di acetaie e nella primavera del 1989, mio nonno Giorgio disse con mio padre Mario: "Sei l'unico della famiglia che sente molto questa tradizione e passione, se me lo confermi ho intenzione di ristrutturare un fienile in campagna e avviare oltre 1000 botti, ma lo facciò solo se mi confermi questa tua passasione" Il suo obbiettivo era realizzare questo sogno solo se fosse stato sicuro che, quando lui non ci sarebbe più stato, qualcuno della famiglia fosse preso cura di questo progetto. Mio padre confermo l'interesse e in primavera del 1989 presentarono i documenti per la ristrutturazione. A novembre 1989 però mio nonno Giorgio venne a mancare più o meno all'improvviso. Immediatamente mio padre non se la sentii di realizzare questo progetto ma nel 1992 realizzo ciò che aveva pensato con suo padre.

La "Grande passione remunerativa" diventò a tutti gli effetti un "Secondo lavoro"

Gli anni '90 furono un periodo di trasizione tra la passione e una vera e propria attività. Infatti la gestione delle batterie, curata da mio padre Mario, si ampliò in modo capillare a Modena grazie al passaparola e contemporaneamente iniziò a fornire, di prodotto maturo, acetaie che avevano mercato ma non avevano prodotto.

Dal 2004 diventà il suo unico lavoro!

Nel 2004, quando gli altre 1000 barili che aveva avviato nel 1992 arrivaro a piena produzione per il prodotto "Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. maggiore di 12 anni", decise di licenziarsi e, all'età di 44 anni, iniziare a fare l'agricoltore a tempo pieno. 

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